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Grande Anello dei Borghi Ascolani (TAPPA 3) parte 4 di 7

Se dovessi accostare un colore alla 3’ tappa direi VERDE,  la più naturalistica fra tutte, non incontriamo castelli o borghi,  siamo costantemente avvolti dalla natura.

L’ascesa è all’interno di una bellissima faggeta. Un cammino gradevolmente ombroso con una salita blanda. I nostri scarponi da trekking scricchiolano dolcemente su un tappeto morbido di foglie e terra!

Ecco la cima. Arriviamo a quota 1178m del Monte PIANAMONTE.

Verso l’ora di pranzo approdiamo al tavolo di ADO (classe 1942)… salumi, formaggi, insalatone, olive all’ascolana e olive al tartufo, tutto “di chiavetta”, espressione dialettale molto usata qualche anno fa nelle famiglie per indicare alimenti tenuti gelosamente “sottochiave” dalla vergara per poi condividere e “liberare” solo in occasioni e ricorrenze speciali.

Pian piano è diventato simpaticamente il motto delle nostre tappe che ci ha sempre strappato una risata ogni qualvolta qualcuno di noi lo “gridava” allegramente davanti alle bontà che trovavamo sulle tavole apparecchiate!!

ADO, un altro uomo speciale, incontrato durante il nostro cammino.

A 18 anni, emigrato in Svizzera a mungere le mucche, ricorda che doveva lavare con lo shampoo le code delle vacche per non far sporcare il padrone che ci si avvicinava mentre lui, solo quando poteva, lavava i suoi capelli con la LISCIE’ (cenere e acqua calda).

Ci racconta anche che LA FATICA così come LA MISERIA, ERA TANTA, in un unico vano dormiva insieme ai suoi genitori, gli altri fratelli, la covata dei conigli e qualche pecora.

Un uomo che non riesce ancora a vivere in armonia nei condomini di Ascoli Piceno. Ogni volta che può (tutti i giorni praticamente) si rifugia tra i suoi campi e i boschi per respirare l’aria buona.

 

Ben rifocillati ricominciamo la discesa. Ci sentiamo come dei palloni SUPERTELE che rotolano giù dalla montagna verso valle. Lungo il percorso incrociamo degli INSEDIAMENTI RUPESTRI, vecchie case in grotta costruite a ridosso delle pareti di roccia arenaria con dei vani adibiti a stalle e fienili.

Gli ultimi due km di tappa li facciamo in salita per arrivare a FORCELLA, un borghetto abbarbicato su una terrazza rocciosa che controlla dall’alto

la confluenza della valle del Rio Tallacano sul Fiume Tronto.

La sua piazzetta, con la Chiesa di Sant’Antonio e le case cinquecentesche appartenute ai notabili del luogo… un luogo magico, dove il tempo pare si sia fermato.

Arriviamo all’Agriturismo ARCERA dove il caloroso sorriso della padrona di casa Ombretta ci dà il benvenuto.

 

Ci accomodiamo in un’accogliente sala dove, durante il suo showcooking,  lo Chef Alessandro D’Addezio ci farà impastare le tagliatelle e qualche antipasto che degustiamo fieri insieme ad una birra del Birrificio Artigianale Babylon e la Griin Erboristeria.

Poco dopo degustiamo una buonissima e abbondante cena.

Cominciamo ad essere davvero stanchi. Stanchi ma felici.

Andiamo a nanna!!!

 

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