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Il Castello di Gradara e la storia di Paolo e Francesca

Gradara

Se le possenti mura della Rocca di Gradara potessero parlare, racconterebbero innanzitutto che il colle sul quale si erge maestosa è stato un importante crocevia di genti e di commerci.

Per certi versi lo è ancora, in quanto sorge sul punto in cui le Marche guardano la Romagna e, mentre ad oriente domina il corso dell’Autostrada A14 che all’altezza della vicina Cattolica profuma già di mare e di vacanze, ad ovest segna l’ingresso nel Montefeltro, angolo dell’entroterra pesarese ricco di dolci colline tanto belle da sembrar dipinte.

Gradara è un borgo fortificato che grazie ai lungimiranti interventi di restauro e consolidamento di quasi un secolo fa, oggi conserva intatto il suo fascino richiamando ogni anno migliaia di turisti attratti dalla sua storia più famosa: quella di Paolo e Francesca.

La storia di Paolo e Francesca

Dal momento che i 2 famosi personaggi eternati nei versi immortali di Dante Alighieri sono realmente esistiti, vale la pena di ricordare i fatti.

Lei era Francesca da Polenta che nel 1275 fu data in moglie, dal padre Guido, signore di Ravenna, a Giovanni Malatesta detto Giangiotto, col solo fine di sugellare una delle tante alleanze tipiche del medioevo.

Paolo, fratello di Giangiotto, fu mandato alla corte di Ravenna per fare le veci del più importate fratello a sposare per procura la bella Francesca.
Questa, stando a quanto ci riferisce il ben informato Boccaccio, sfortunatamente si innamorò di lui al primo sguardo non capendo che stava maritandosi col più anziano e meno piacente Giangiotto.

Forse si trattò di un raggiro ma quando la dolce Francesca capì la verità, la frittata era fatta e alla sventurata non restò che rassegnarsi. Soggiornò nel Castello di Gradara, tra l’altro da sola dal momento che in quel periodo Giangiotto, suo marito, era podestà di Pesaro e per legge non poteva portare con sé moglie e figli durante l’incarico di governo.
Mise al mondo una figlia alla quale diede il nome di Concordia, come la mamma di Giangiotto e di Paolo. Quest’ultimo, avendo possedimenti nella zona di Gradara, non disdegnava di fare visita alla cognata, a quanto pare, un po’ più del dovuto.

A quanti di voi è già tornato in mente il seguito della storia?

Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:

quel giorno più non vi leggemmo avante”.

I famosi versi del V canto dell’Inferno, fanno riferimento alla lettura che liberò, in Paolo e Francesca, il desiderio di baciarsi coronando una passione troppo a lungo sopita: era la storia di altri due amanti sfortunati, Lancillotto e Ginevra, lui cavaliere e lei coniugata con Re Artù.

L’adulterio consumato, autorizzò l’Alighieri a collocare i due amanti nel girone dei lussuriosi, mentre la storia ci narra di come Giangiotto, avvisato della tresca, nel settembre del 1289 colse i due amanti in flagranza e li passò a fil di spasa, forse eccedendo i suoi propositi a causa di un chiodo che aveva impigliato il mantello dello sfortunato Paolo durante un tentativo di fuga.

Ecco, varcando la soglia del Castello di Gradara risulta impossibile, anche al turista più distratto, non ricordare la tragedia, ma oltre a questo, tanto altro ha da offrire Gradara.

Visitare il borgo medievale

Per esempio si può passeggiare per buona parte del cammino di ronda sulle mura medievali che cingono il borgo godendo di scorci indimenticabili sul tipico paesaggio del Montefeltro.

Il cuore del centro storico è poi raccolto dentro una seconda cinta muraria che protegge la via d’accesso al castello, al giorno d’oggi impreziosita da negozietti di souvenir artigianali di valore.

Un ponte levatoio precede l’ingresso al maniero dove sono visitabili vari ambienti tra i quali la sala del Mastio, quella della Passione, la Cappella, il Camerino di Lucrezia Borgia e la sala della tortura, anche se la stanza più amata è la Camera di Francesca, riallestita durante i lavori degli anni ’20 del secolo scorso.

Visitare il castello di Gradara

Apertura

Il castello è aperto dal martedì alla domenica col seguente orario: 8.30-19.15 (chiusura biglietteria ore 18:30)

Lunedì: chiuso.

Biglietti

Dai 25 anni in su, il biglietto intero costa 8 € mentre, tutti i cittadini UE di età compresa tra i 18 ed i 24 anni, hanno diritto a un biglietto ridotto di 2 €.

Ingresso gratuito

Entrano gratuitamente al castello:

  • i cittadini italiani minorenni (bambini e ragazzi che non abbiano ancora compiuto 18 anni)
  • i dipendenti del Ministero dei Beni Culturali
  • le guide interpreti turistici
  • i membri I.C.O.M.
  • i docenti e studenti di Architettura, Lettere, Conservazione Beni Culturali, Accademie Belle Arti, ecc.
  • i docenti con certificazione MIUR
  • i cittadini stranieri per i quali è prevista la reciprocità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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