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Civitella del Tronto e la sua magica fortezza

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Civitella del Tronto, protetta a nord dai Monti Gemelli, dall’alto di una solitaria rupe di travertino controlla la valle del Tronto, quella del Salinello e la val Vibrata.

Città molto antica dal passato aristocratico, ai nostri giorni è custode di antiche tradizioni.

Dista 16 km da Teramo e 18 km da Ascoli Piceno e, vanta un centro storico perfettamente conservato e vitale.
Per questo è entrata di diritto nella lista dei Borghi più belli d’Italia anche se la sua particolarità unica è quella di essere letteralmente sovrastata da una grande costruzione militare.

Pochi sanno che l’abitato sorge alla base della Fortezza di Civitella, estremo baluardo difensivo del Regno delle Due Sicilie famoso per aver resistito senza fatica all’assedio dell’esercito piemontese.

So arresero solo il 20 marzo 1861, ovvero 3 giorni dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia.

Cosa vedere a Civitella del Tronto

La visita del centro storico di Civitella del Tronto non può che prendere il via da Porta Napoli.

Un arco di travertino a tutto sesto risalente al XIII secolo, superato il quale si accede in Piazza Franciscus Filippi Pepe, eccezionale terrazza panoramica che scopre dal Gran Sasso fino al mare Adriatico.

Dalla piazza, sulla quale prospetta la chiesa di San Lorenzo, si prende corso Mazzini, dove, al civico 7 si ammira il cinquecentesco Palazzo Ronchi.

Dopo qualche centinaio di metri si arriva al cospetto della chiesa di San Francesco, tappa fondamentale di ogni visita.

Edificata nel 1326 in stile romano-gotico e rimaneggiata al suo interno nel ‘700 in stile barocco, conserva intatta la facciata originaria impreziosita dal rosone in pietra intagliata proveniente, almeno così pare, dalla chiesa di San Francesco di Campli.

Nelle vicinanze della chiesa, in Largo Rosati, troviamo il Palazzo del Capitano o del Governatore risalente agli inizi del XIV secolo.
Uno stemma angioino e cornici di gigli ne impreziosiscono la facciata; in tempi più recenti l’edificio ha ospitato la scuola elementare, oggi spostata fuori del centro storico.

Più avanti, a testimonianza dell’importanza militare di questo avamposto borbonico, troviamo il cenotafio dedicato a Matteo Wade.
Valoroso comandante irlandese al servizio del Regno delle Due Sicilie che nel 1806 oppose una strenua resistenza all’assedio delle truppe francesi comandate da Gioacchino Murat.

Continuando su Corso Giuseppe Mazzini, troviamo l’interessante Museo NINA Civitella del Tronto.

Nato nel 2013 come museo delle arti creative tessili col fine di celebrare la storia del territorio, espone “una delle più grandi collezioni italiane di storia tessile e della moda.

Dalla fine del Settecento al secondo dopo guerra”, più di 3.000 pezzi e poi oggetti di uso comune e memorabilia varia.

La conservazione di questi materiali e reperti si deve a Nina, al secolo Gaetana Graziani Scesi, nonna di Guido Scesi ideatore del museo.

La Fortezza di Civitella del Tronto

Si capisce come è fatta la Fortezza di Civitella del Tronto solo quando, venendo da Teramo, dopo una curva della Statale 81 si palesa in tutto il suo splendore.

Il massiccio fortilizio occupa tutta la lunghezza della rupe e un tempo proteggeva a settentrione il Regno dei Borboni, proprio sul confine con lo Stato Pontificio.

Le prime fortificazioni su questa cresta rocciosa risalgono addirittura al 1255 per interessamento di Papa Alessandro IV.

Poi, nel 1269, Carlo I d’Angiò che solo 3 anni prima aveva strappato il regno di Sicilia a Manfredi perito nella Battaglia di Benevento, potenziò il Castello di Civitella da dove sarebbe partito l’assedio all’ultimo castello degli svevi, quel Castel Manfrino che, in linea d’aria sovrasta Civitella e le gole del Salinello.

Nel XV secolo gli Aragonesi successero agli Angioini e poi, a partire dal 1564, venne completamente la fortezza venne completamente trasformata da Filippo II d’Asburgo. Nel 1734, agli Asburgo successero i Borboni e anche loro apportarono significative modifiche.

A partire dal 1985, dopo un lungo restauro sotto il patrocinio della Soprintendenza delle Belle Arti dell’Aquila durato 10 anni, la cittadella fortificata è diventato uno dei monumenti più visitati d’Abruzzo.

Le scale mobili, con ingresso nei pressi di Porta Napoli, permettono di guadagnare agilmente quota risparmiando la fatica di percorrere la ripida salita di via Roma, l’unica altra via d’accesso.

Con una superficie di 25.000 m², la fortezza ha forma ellittica ed è completamente circondata da spesse mura e massicci bastioni.

Dopo la biglietteria si accede alla prima Piazza d’Armi alla quale segue una seconda Piazza d’Armi delimitata dal Bastione San Giovanni impreziosito dalla Campana ai Caduti.

Segue una terza Piazza d’Armi e la Chiesa di San Giacomo che si erge nei pressi dei ruderi del Palazzo del Governatore.

Nel cuore della fortezza troviamo gli alloggi dei soldati, le aule didattiche, il bookshop dove è possibile acquistare anche prodotti tipici e il suggestivo Museo delle Armi e delle Mappe Antiche.

Più avanti, le antiche postazioni della Batteria del Carmine accedono ad una passeggiata panoramica con vista sui monti della Laga.

I ristoranti di Civitella del Tronto

Se è vero che una città dove non si è mangiato è come un matrimonio celebrato ma non consumato, diremo che Zunica 1880 Ristorante & Hotel, in piazza Franciscus Filippi Pepe è costantemente al top della lista ristretta dei migliori ristoranti d’Abruzzo.

In alternativa, non lontano dal centro storico, il Ristorante Colle Santamaria propone gustosi piatti della tradizione teramana tra i quali chitarra con le pallottine e ceppe al pomodoro.

 

 

 

 

 

 

 

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