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I laghi da non perdere nelle Marche

Le Marche terra di laghi?

La natura è stata di certo benevola con le Marche e Guido Piovene non sbagliava poi molto nel considerarla alla stregua di un distillato delle bellezze paesaggistiche italiane.

In questa regione c’è tutto: mare, montagna, colline ubertose, 13 fiumi che pettinano il suo territorio e sfociano in Adriatico ma, ad eccezione del lago di Pilato, ben nascosto nel cuore dei Sibillini, e dei laghetti salmastri di Portonovo, questa terra risultava priva di laghi naturali.

Eppure il turista che viaggia senza fretta esplorando lentamente l’entroterra marchigiano viene spesso rapito da un’enormità di bacini lacustri che, adagiati sul fondovalle, smentiscono quanto appena asserito.

Fu la sete di energia elettrica e le sempre crescenti necessità idriche dell’agricoltura che, dal primo dopoguerra in avanti, hanno costellato il territorio marchigiano di invasi artificiali, importanti riserve d’acqua nelle quali si riflettono borghi storici e paesini acciambellati su colli solitari.

Forse perché a volte circondati da fitti boschi, si sono presto trasformati in laghi perfettamente inseriti nel paesaggio naturale divenendo col tempo amate mete turistiche.

Balneabili o no, spesso arricchiti da strutture ricettive o dotati di aree per la sosta di camper, sono al centro di sentieri naturalistici o itinerari di trekking e mountain bike e costituiscono un’opportunità di svago e relax all’aria aperta con la possibilità di praticare sport acquatici come il canottaggio o la canoa.
Pesca sportiva e birdwatching completano l’offerta turistica.

Convinti che nelle Marche, ovunque poseremo lo sguardo, troveremo sempre tanta bellezza, partiamo per un viaggio alla scoperta dei principali laghi delle Marche.

Lago di Fiastra

Il Lago di Fiastra: è forse il più famoso, vuoi perché è uno dei pochi laghi balneabili, vuoi perché è uno dei più datati.

Facilmente raggiungibile, sorge non lontano da Macerata, dalla quale dista una cinquantina di chilometri e fu creato nel 1955 con lo sbarramento del Fiastrone.

Acque trasparenti, gelaterie e punti ristoro, spiagge attrezzate e spiagge libere, noleggio canoe e pedalò e poi una pista ciclopedonale che corre sulla diva destra fino quasi alla grande diga nell’alta valle del Fiastrone, base di partenza del Sentiero delle Lame Rosse, il Gran Canyon delle Marche.

Solo nei mesi estivi, nelle immediate vicinanze del lago è aperto anche il parco avventura con teleferiche e un ponte tibetano.

lago di Fiastra ombrelloni

lago di Fiastra

Lago di Cingoli

Il Lago di Cingoli: conosciuto anche come lago di Castreccioni, dai ruderi dell’antico fortilizio che domina le sponde settentrionali, è il più grande bacino dell’intera regione.

Si trova nelle immediate vicinanze di Cingoli, il balcone delle Marche e, benché le sue acque siano pulite, non è balneabile per il solo fatto che non è garantita l’assistenza e il salvataggio dei bagnanti.

Nonostante ciò, la bellezza delle sue sponde sulle quali è stato ricavato il Sentiero natura di Castreccioni e la presenza di un famoso locale a bordo lago, la Baia di Popeye, fa di questo grande bacino un importante attrattiva turistica a cavallo tra la provincia di Ancona e quella di Macerata.

lago di Cingoli

 lago di Cingoli cuore

Lago di Caccamo

Il Lago di Caccamo: sorge come i precedenti nel maceratese, ai piedi dell’antico borgo di Serrapetrona e raccoglie parte delle acque del fiume Chienti come il Lago delle Grazie che, vicinissimo a Tolentino è un’oasi di pace e relax e il Lago di Polverina, nei pressi di Camerino.

Sulle rive del lago segnaliamo un bar ristorante con area sosta camper che affaccia direttamente sulla piccola spiaggia di ghiaia.

lago di Caccamo

lago di Caccamo spiaggia

Lago di Gerosa

Il Lago di Gerosa: sul confine tra la provincia di Ascoli Piceno e quella di Fermo, ricade all’interno del Parco nazionale dei Monti Sibillini e sorge quasi a metà strada tra Comunanza e Montemonaco.

Nato nel 1983 dallo sbarramento del fiume Aso, è un’oasi verde prediletta nei fine settimana da famiglie e giovani per picnic e scampagnate sugli ampi spazi verdi delle sue sponde rigogliose e ombreggiate.

Paradiso di molte specie animali sia migratorie che stanziali, vanta un fitto bosco sulla riva destra ed è noto soprattutto per la quantità di pesci presenti nelle sue acque: tinche, persici reali, trote, cavedani e coregono.

Nei mesi di ottobre e novembre e poi in primavera da marzo a maggio, questo specchio d’acqua diventa una vera e propria stazione di sosta per gli uccelli migranti.

lago di Gerosa
 lago di Gerosa alber

Lago di Mercatale

Il Lago di Mercatale: sorge lungo il corso del Foglia, non lontano da Urbino, ai piedi dell’antico borgo di Sassocorvaro: consigliatissima una visita alla Rocca Ubaldinesca.

Parte delle sponde del lago è arricchita da un’area giochi per bambini e da attrezzature sportive tra le quali un campo da beach-volley.

Lago di San Ruffino

Il Lago di San Ruffino: guardato a vista del bellissimo paese di Monte San Martino, dove sono custoditi importanti polittici di Carlo e Vittore Crivelli, questo lago, nato dallo sbarramento del fiume Tenna, sorge nei pressi dell’Abbazia di San Ruffino, quasi al termine della provinciale che da Fermo raggiunge Amandola.

Basterebbero queste coordinate per metter voglia di visitarlo, ma aggiungiamo che d’estate è meta di turisti che qui trovano frescura e almeno 2 imperdibili ristoranti che allietano le giornate di relax.
Segnaliamo anche un noleggio barche e pedalò per chi volesse navigare il lago e osservarlo in tutta la sua bellezza.

Inoltre, da almeno 10 anni, un weekend di fine aprile vede le acque del lago diventare la sede di una importante regata velica: Le Vele di San Ruffino.

 lago di San Ruffino barche

lago di San Ruffino prato

Lago del Furlo

Il Lago del Furlo: non lontano da Acqualagna, capitale italiana del tartufo bianco, ricade all’interno della Riserva Naturale statale della Gola del Furlo e, adagiato lungo il tracciato dell’Antica Flaminia, nasce dallo sbarramento del fiume Candigliano.

Le alte pareti rocciose del monte Pietralata e del monte Paganuccio che lo circondano contribuiscono a fare di questo bacino artificiale, risalente a quasi 100 anni fa, un posto unico.

Paradiso del birdwatching, risulta al centro di una rete sentieristica di almeno 50 km.

 Gola del Furlo

 

 

 

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