• 0

Fabriano la città della carta

Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano Fabriano

A breve distanza delle meravigliose grotte di Frasassi, Fabriano, città dalla storia antichissima, nel 1300 diventò una delle capitali mondiali della carta e della filigrana.

Città di artigiani, mastri cartai e di fabbri, dal 2013 è stata inserita nell’elenco delle Città Creative per le arti popolari e l’artigianato dell’UNESCO, riconoscimento a vanto di uno dei tanti paradisi marchigiani dove l’altissima qualità della vita celebra quotidianamente il connubio tra paesaggio, natura e cultura.

Il centro storico

La visita del centro storico non può che prendere le mosse dalla scenografica Piazza del Comune: considerata un po’ il “salotto buono dei fabrianesi”, presenta un’insolita forma triangolare chiusa sul fondo dal Palazzo del Podestà.

Lo storico edificio pubblico edificato nel 1255, tra i migliori esempi di architettura gotica delle Marche, è caratterizzato dalla grande apertura sulla quale posa il corpo centrale: un ampio voltone a sesto acuto sotto il quale passa una delle vie d’accesso alla piazza.

Della stessa pietra di Vallemontagnana con la quale è stato costruito il Palazzo del Podestà, è fatta la Fontana Sturinalto che lo fronteggia segnando allo stesso tempo il centro della piazza.
Opera dell’artista Jacopo di Grondalo, la fontana risale al 1285 e banalmente prende il nome dal fatto che stura in alto vale a dire che “spinge l’acqua in alto”.

Sul lato nordorientale della piazza fabrianese prospetta il Palazzo Comunale: risale al XIV-XV secolo, per quanto ricostruito nel 1690 ed ospita nel suo cortile l’ingresso del Teatro Gentile da Fabriano, grande teatro storico delle Marche – tra platea e palchi, vanta in totale 720 posti a sedere – inaugurato nel 1884.

Attiguo al Palazzo Comunale sorge il Complesso di San Francesco caratterizzato da un magnifico loggiato a 19 arcate che occupa il piano sopraelevato.

Il Bar Centrale è posizionato in alcuni locali alla base del loggiato mentre l’importante Biblioteca Multimediale Romualdo Sassi ha occupato gli spazi che un tempo furono della Chiesa di San Francesco.

Le logge fronteggiano il Palazzo Vescovile che, edificato nel 1545 e ampliato nel 1711 è sormontato dalla Torre dell’Orologio.

Cosa vedere a Fabriano

Museo della Carta e della Filigrana

Sorge in Largo Fratelli Spacca 2, occupa gli spazi dell’ex Convento di San Domenico ed è il luogo dove quotidianamente si celebra questa tradizione plurisecolare che ha legato la città di Fabriano alla produzione e diffusione della tecnica cartaria in occidente.

Al piano terra, in un’ampia sala trecentesca, i visitatori trovano il mastro cartaio intento a fabbricare la carta nella gualchiera medioevale ricostruita a scopo didattico.

Questo è il luogo deputato per i laboratori, importanti attività che il museo propone in particolare ai giovani visitatori che imparano le antiche tecniche: dalla scelta degli stracci alla produzione della carta al tino fino alla collatura e alla cialandratura.

Più in generale la visita permette di fare un interessante viaggio nella storia della carta e della stampa alla quale è dedicata un’interessante sezione ricca di macchinari che vanno dai torchi del seicento fino al Linotype.

Museo Farmacia Mazzolini Giuseppucci

A pochi passi dalla Piazza del Comune, al civico 33A di corso della Repubblica, troviamo questo singolare dispensario medico: un posto unico nel suo genere fatto di antichi arredi lignei in acero ed ebano impreziositi dagli storici corredi di vasi in porcellana.

Un locale dall’eccezionale valore storico-artistico che con i suoi 150 anni di attività è diventato un monumento nazionale.

Inoltre, l’antica Farmacia Mazzolini Giuseppucci, oltre ad essere il “Museo di sé stessa”, produce e vende prodotti cosmetici naturali col marchio 1896 Cosmetics.

Pinacoteca civica Bruno Malajoli

Nella vicina Piazza Papa Giovanni Paolo II, gli ambienti dell’Ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, edificio cinquecentesco dallo stile architettonico tardogotico posto di fronte alla Cattedrale di San Venanzio, ospitano al loro interno la Pinacoteca.

Il percorso museale ha come fulcro le opere della scuola Fabrianese del XIV-XV secolo: si articola in otto sale nelle quali sono presenti i periodi della storia dell’arte che vanno dal Romanico al Barocco passando per il Gotico, il Rinascimento e per la corrente artistica del Manierismo.

Da alcuni anni è visitabile anche la sezione di arte moderna e contemporanea “La casa di Ester” che ospita al suo interno opere dei maggiori protagonisti del ‘900 italiano: Balla, De Chirico, Savinio, De Pisis, Turcato, Dorazio, Capogrossi, Burri, Fontana, Manzù, Mannucci, Afro oltre ad Arnaldo Pomodoro, Castellani, Piero Manzoni e Nunzio.

Un totale di 30 opere frutto della donazione di Ester Merloni.

 

Dove mangiare a Fabriano

Non si può lasciare la città senza aver assaggiato il famoso Salame di Fabriano, prodotto tipico della tradizione marchigiana e presidio Slow Food.

In piazza Garibaldi, l’antico Mercato Coperto, da alcuni anni è nato a nuova vita ed ospita un locale polifunzionale gestito direttamente da una cooperativa di produttori locali, per la maggior parte aziende agricole.

Qui è possibile gustare, ma anche comprare, tutta una serie di prodotti del territorio come il citato Salame di Fabriano dei produttori del consorzio del salame di Fabriano, oppure gli spumanti Fabrianesi Metodo Scacchi senza dimenticare: miele, confetture, farine di mais nostrale e di grano macinate a pietra, farro e legumi, paste di semola oppure birre artigianali, formaggi di pecora e quant’altro.

In via Balbo 59, tra la Pinacoteca e il Museo della Carta, trovate Lo Sverso, locale giovane e accogliente dove assaggiare un’ottima selezione di birre locali accompagnate da proposte gourmet.

Ma la città pullula di posti dove assaggiare piatti della tradizione magari rivisitati con un po’ di fantasia.

Per esempio, sempre in via Balbo troviamo La Taverna del Palazzo, un ristorante tutto da scoprire, mentre un altro localino simpatico è il Bistrot L’Angoletto in piazza Quintino Sella 9/10 con tante proposte gustose, almeno quanto l’Enoteca Simona in via Vincenzo Gioberti 82.

(Foto gentilmente concesse da Marco Cicconi)

Tags:,
it Italian
X