“Montemonaco, posto sullo spartiacque tra il Tenna e l’Aso che proprio nella zona di Foce ha la sua sorgente, raggiungendo quasi i mille metri di altezza si è guadagnato il primato di Comune più alto della provincia. È probabile che il castello sorto nel XIII sec. fosse preceduto da un insediamento benedettino, da cui derivò il nome, e al monachesimo si deve la bonifica del suo territorio di cui oggi rimane traccia nelle chiese di fondazione farfense.
Il centro abitato costruito in tufo locale è costituito da case a schiera, alcune con orti, le cui strade seguono l’andamento discontinuo dell’orografia del sito. Proprio al centro del borgo il Palazzo Comunale (1546-49) con la Torre Civica (XIIIsec.). Continuando la strada in salita si arriva alla Chiesa di San Benedetto, con portale del 1546, che ha incorporato la vicina Chiesa di San Biagio. ”
Anticamente nel paese erano praticati culti pagani legati alla grotta della Sibilla e al Lago di Pilato. Oggi la grotta della Sibilla non è più accessibile ma si può rivivere il fascino delle leggende, miti e magie legati alla figura della misteriosa maga Sibilla, oltre alle testimonianze artistiche, storiche e culturali dell’intero comune di Montemonaco, nel Museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco, la cui sede è villa Curi. Tra le mete delle escursioni a piedi si suggeriscono il lago di Pilato, il Monte Sibilla, le Gole dell’Infernaccio, la Chiesa di Santa Maria in Pantano, il Monte Bellavista e il Monte Palazzo Borghese.
Tra i prodotti di pregio di questa località montana si ricordano le castagne provenienti dai castagneti secolari locali, alle quali è dedicata una Sagra Mercato che si tiene tutti gli anni nell’ultima domenica di ottobre.
(Tratto dalla Guida della Provincia di Ascoli Piceno – Edizioni Menabò. Foto di Copertina di PizzodiSevo).