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Castelfidardo la città della fisarmonica e dell’unità d’Italia

Castelfidardo Museo della Fisarmonica Castelfidardo Museo della Fisarmonica Castelfidardo Museo della Fisarmonica Castelfidardo Museo della Fisarmonica Castelfidardo Museo della Fisarmonica CASTELFIDARDO-museo della fisarmonica CASTELFIDARDO Castelfidardo al tramonto CASTELFIDARDO CASTELFIDARDO

Castelfidardo, arroccata su una collina, domina l’ultimo tratto della valle del Musone e guarda le spalle al Monte Conero che, a settentrione, protegge Ancona.

Cosa vedere a Castelfidardo

Indica il capoluogo marchigiano anche il Generale Enrico Cialdini a cavallo, immortalato alla testa dei suoi uomini nel Monumento nazionale delle Marche, la grande opera commemorativa di uno degli scontri finali del Risorgimento che portò all’unità d’Italia.

Posta nel 1911 all’interno del Parco delle Rimembranze, l’artistica fusione in bronzo opera dello scultore Vito Pardo, sembra come prendere vita dall’alto del basamento di travertino di Ascoli Piceno e con la sua mole -15 tonnellate, lunga 6 metri ed alta 12 – accoglie i visitatori.

Il riferimento è alla Battaglia di Castelfidardo, quando il 18 settembre del 1860, l’esercito sabaudo sbaragliò le forze residue dello Stato Pontificio decretando di fatto l’annessione del medesimo al nascente Regno d’Italia.

La memoria di quei giorni convulsi è custodita anche nel suggestivo Sacrario-Ossario della Battaglia che, sul colle di Mirano, ai margini meridionali della Selva di Castelfidardo, conserva le spoglie dei patrioti caduti nel combattimento e degli antagonisti pontifici.

Interessante sapere che la Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto, proprietaria di buona parte della Selva e dell’area della battaglia di Castelfidardo, tutela e divulga un tale patrimonio culturale, ambientale e storico.

Inoltre da circa vent’anni, la sede della fondazione, un’antica casa colonica tipica marchigiana circondata da 17 ettari di terreno adibiti a coltivazioni biologiche, è diventata Centro di Educazione Ambientale regionale.
Il C.E.A. “Selva di Castelfidardo” propone tante attività interessanti per comprendere appieno questo angolo poco noto delle Marche.

Il centro storico

Altra tappa di ogni visita a Castelfidardo è, giocoforza al Museo Civico del Risorgimento in via Giuseppe Mazzini 5.
Allestito nei locali di Palazzo Mordini, espone cimeli legati a quegli eventi bellici e documenti dell’epoca offrendo un percorso espositivo arricchito da pannelli che illustrano il contesto storico che portò alla resa di Ancona del 29 settembre 1860.

Il centro storico, con i suoi antichi palazzi nobiliari di mattoni faccia a vista, è impreziosito oltre che dalla cinquecentesca Chiesetta della Misericordia annessa all’ospedale dei poveri, dalla Collegiata di Santo Stefano la cui fondazione risale al X secolo, mentre la struttura odierna fu edificata tra il 1743 e il 1770 con riferimenti alle linee architettoniche introdotte dal Vanvitelli.

A pochi passi dalla collegiata, merita una visita anche dalla Chiesa di San Francesco: il primo convento che i frati francescani edificarono all’interno del paese nel 1292.

Castelfidardo, la capitale della fisarmonica

Ma sopra ogni cosa Castelfidardo vanta il titolo di capitale mondiale della fisarmonica.

La produzione del complesso strumento musicale fu avviata in città nel 1863, anno nel quale i fratelli Soprani aprirono il primo laboratorio.

Dal 1981 Castelfidardo celebra tanta maestria con il Museo Internazionale della Fisarmonica in via Ciriaco Mordini 1. Qui rende omaggio agli strumenti, ai musicisti ma anche agli artigiani che hanno messo a punto la produzione di questi capolavori della tecnica musicale.

Il 29 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo percorso espositivo che attraversa quasi duecento anni di storia dello strumento.

Sette sale tematiche nelle quali insieme a varie opere di pittura e scultura, tantissimi oggetti iconografici, registrazioni, partiture musicali ma anche libri e riviste, trovano spazio 130 fisarmoniche, gli esemplari più belli e significativi tra i circa 500 strumenti, provenienti da 37 nazioni differenti, raccolti negli anni dai curatori.

Una sala è dedicata al virtuoso del bandoneon, Astor Piazzolla ma tra le altre chicche di questo fantastico museo tematico troviamo gli strumenti appartenuti ad altri virtuosi musicisti tra i quali Wolmer Beltrami e il maestro Gorni Kramer.

Il suono della fisarmonica, con i suoi infiniti registri, va dritto al cuore di quanti la ascoltano e così facendo avvicina i popoli.

Premio Internazionale della Fisarmonica

Forse è anche per questa motivazione che Castelfidardo da molti lustri celebra lo strumento e la sua musica con l’importantissimo Premio e Concorso Internazionale “Città di Castelfidardo” aperto a solisti e complessi di fisarmonica.
Noto anche come Premio Internazionale della Fisarmonica e giunto quest’anno alla 45^ edizione, si svolge solitamente intorno a metà settembre richiamando in città tantissimi appassionati.

Il Wow folk festival

Il noto concorso internazionale, da alcuni anni ha generato altre occasioni di ascoltare musica dal vivo e fare festa tra le quali segnaliamo l’interessantissimo festival musicale Wow folk festival.
Giunto alla terza edizione, si svolge nella seconda metà di maggio.

Un festival “esplosivo ed inclusivo” con tutte le carte perfettamente in regola per diventare, col tempo, un appuntamento fisso della primavera marchigiana.

Foto gentilmente concesse da Rivieradelconero.info  e Museo della Fisarmonica 

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