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5 cose da vedere a Montalto delle Marche

Con poco più di 2.000 fortunati abitati, Montalto delle Marche è un piccolo comune ricco di storia, equidistante da Ascoli Piceno da Fermo.

Sorge in posizione mediana tra la costa e l’Appennino e dall’alto di un crinale domina le valli dell’Aso e del Tesino.
La vista d’insieme dal fondovalle settentrionale del fiume Aso, rapisce lo sguardo del turista e magneticamente lo attira a salire su fino in cima a quella che, ci ripetiamo, è l’ennesima città in forma di paese del ricchissimo entroterra piceno.

Museo Archeologico

Data la sua lunghissima storia risalente addirittura al neolitico, la visita del centro storico non può che iniziare dal Museo Archeologico (Piazza Umberto I, 12) ubicato nello medievale palazzo del Municipio, l’antico Palazzo del Preside rimaneggiato nel tardo cinquecento).

Montalto Marche fu insediamento piceno quindi romano e poi, agli inizi del XIII secolo, divenne libero comune sotto l’egida dell’abbazia farfense di S. Vittoria in Matenano. Le strette relazioni con l’abbazia, permisero fino a tutto il XV secolo a Montalto di sfuggire contemporaneamente sia all’egemonia di Ascoli Piceno che a quella di Fermo. Papa Sisto V, nato a Grottammare da una famiglia di Montalto, è proprio qui che si formò presso il convento di San Francesco delle Fratte.

Museo delle Carceri

Nell’odierno palazzo del Municipio (come detto nato come Palazzo dei Presidi), risiedeva anche il capo delle guardie carcerarie e il piano intermedio dello stabile era adibito a bagno penale. Va da sé che la seconda tappa della nostra visita è proprio al Museo delle Carceri: un posto estremamente suggestivo.

Per più di quattro secoli tra le mura di queste struttura sono transitati uomini giudicati colpevoli dei delitti più diversi, ma anche debitori insolventi caduti vittima di carestie.

I poveri arredi del luogo di pena sono stati ricostruiti sulla base di un Inventarium del 1604, le finestre sono ancora munite delle pesanti inferiate originali, mentre la narrazione delle storie autentiche dei carcerati che tra queste mura espiarono le loro colpe è affidata ai racconti incisi da una compagnia teatrale e trasmessi da un impianto di filodiffusione.

La Pinacoteca Civica

L’esplorazione del palazzo del Municipio si conclude all’ultimo piano, sede della Pinacoteca Civica composta da quattro sale principali che portano il nome di Montalto /Sistina, Patrignone, Porchia, Valdaso.

Una visita a questi ambienti è consigliata perché grazie ad un allestimento moderno e tecnologico, interessanti oggetti del passato hanno trovato la loro giusta location.

Sono messi in mostra tra gli altri molti dipinti a soggetto sacro del XVII – XVIII secolo, arredi e abiti della fine del ‘500 appartenuti ai Priori di Montalto unitamente alle preziose medaglie d’oro che il Papa Sisto V volle per il loro abbigliamento.

Molti ritratti tra i quali spiccano quelli di Papa Sisto V e di sua sorella Camilla Peretti.
Poi un incantevole dipinto ad olio su rame risalente al XVII secolo raffigurante l’adorazione dei Magi e poi una preziosa raccolta di fotografie storiche della città e del territorio circostante tra la fine dell’800 e dei primi del ‘900.

Sapevate che l’architetto che Giuseppe Sacconi, architetto noto per aver progettato l’Altare della Patria a Roma era nativo di Montalto Marche? Ecco, in una stanza della pinacoteca è riprodotto il suo studio.

Ebbene, se ancora non siete stanchi, le tappe successive sono due.

Il Museo L’acqua, la terra e la tela

Questo originale museo si trova nei suggestivi sotterranei del palazzo municipale, dove tra archi, pozzi, grotte si possono ammirare le pale di un mulino, telai, aratri e altri strumenti della civiltà contadina.

I musei attualmente sono accessibili solo in parte a causa delle lesioni del terremoto del 2016, per informazioni telefonare al numero 0736.828015 oppure scrivere a numeroverde.turismo@regione.marche.it

Il Castello di Porchia

L’affascinante fortezza costruita su uno sperone dai Longobardi come presidio militare, merita senz’altro una deviazione verso il borgo di Porchia, molto vicino comunque a Montalto.  Il Torrione risale al XIV secolo e nel complesso risulta affascinante per tutti, adulti e bambini.

Ma Montalto delle Marche, credeteci è tanto altro e vi invitiamo a scoprirla a passo d’uomo.

Questo borgo non attrae turisti soltanto per i suoi panorami o per il suo illustre passato. La relativa vicinanza alla costa, la bellezza del territorio circostante, le tradizioni culinarie, i tanti agriturismi della zona e la pace che solo nell’entroterra è ancora garantita, completano l’offerta turistica ed esperienziale di una vacanza a Montalto.

Foto di copertina di Steve Slater su Flickr.

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